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La pandemia ha cambiato radicalmente il mercato del lavoro, ridefinendone il paradigma, a partire dalla diffusione dello smart-working, del concetto di flessibilità, fino alla value proposition e i nuovi equilibri interni cui si sono dovute adattare le organizzazioni.
La Great Resignation, è un fenomeno che si è sviluppato a partire dagli USA nei primi mesi del 2021, ma che rapidamente sta condizionando anche mercati del lavoro al di fuori da quello statunitense, non ultimo quello italiano. Il termine Great Resignation identifica un preciso trend che sta portando un numero crescente di lavoratori a dimettersi dagli incarichi ricoperti, a volte persino abbandonando definitivamente il mercato del lavoro.
Indiscutibilmente la Great Resignation sta mettendo le imprese in condizione di dover affrontare una nuova sfida: trattenere i propri talenti e trovare nuovi candidati sul mercato.
Per capire la portata del fenomeno, basti pensare che negli USA alcune aziende stanno assumendo manager con un ruolo molto specifico: persuadere i dipendenti a non licenziarsi.
Il report di Area Studi Legacoop e Prometeia "Assunzioni e cessazioni: qualcosa si muove nel mercato del lavoro italiano", raffigura un quadro del mercato del lavoro italiano in veloce evoluzione. Il fenomeno della Great Resignation è ormai ben presente anche alle nostre latitudini. Dopo la breve parentesi legata al lockdown, in cui si è assistito ad un calo delle dimissioni, nei mesi successivi possiamo evidenziare una vera e propria crescita esponenziale. Nei primi nove mesi del 2021 si registra un forte incremento nelle dimissioni, pari al 31,6%, rispetto ai primi nove mesi del 2020 (da 1 milione ad oltre 1,3 milioni).
Il fenomeno della Great Resignation si è sviluppato in questo particolare periodo di pandemia perché i lavoratori hanno iniziato a dare maggiore importanza alla qualità del lavoro e della vita: hanno messo al primo posto i desideri di autorealizzazione, di crescita sociale e personale.
Ecco perché, soprattutto In Italia, le Grandi Dimissioni coincidono spesso con la scelta di lasciare la propria posizione attuale per contesti meno stressanti, o maggiormente in linea ai propri valori, piuttosto che per perseguire progetti auto-imprenditoriali fino ad ora incompiuti, ma oggi apparentemente più accessibili grazie alla digitalizzazione.
Diventa quindi fondamentale per le aziende riuscire ad intercettare questi nuovi desideri dei lavoratori: solo in questo modo possono trattenere i migliori talenti ed attrarne di nuovi.
Abbiamo identificato la Great Resignation come fenomeno globale, ma vi sono alcuni settori e fasce d’età che caratterizzano lo scenario italiano. Dal nostro osservatorio privilegiato, abbiamo potuto constatare come la pandemia abbia causato difficoltà nell’inserimento di profili con poca esperienza. Questo ha portato le aziende a rivolgersi a professionisti con buona esperienza nel settore, creando così numerosi posti di lavoro per profili con le loro caratteristiche ed alimentando un turnover elevato nelle loro posizioni. Inoltre, è possibile che la pandemia abbia cambiato le abitudini dei lavoratori senior ed abbia portato gli stessi a ripensare la loro vita lavorativa e cercare nuove opportunità di lavoro.
Per quanto riguarda i settori che la Great Resignation ha interessato e sta tuttora condizionando, possiamo evidenziarne alcuni in cui il tasso di abbandono è addirittura sceso, mentre in altri è in crescita. L’Harvard Business Review evidenzia che se nei settori Manufacture e Finance si assiste ad una decrescita delle dimissioni, nei settori Healthcare e Tech si assiste ad una crescita delle dimissioni pari rispettivamente al 3,6% ed al 4,5%.
Questo fenomeno può essere giustificato dall’elevata richiesta di profili in quei settori, che permette ai dipendenti una scelta tra numerose opportunità di lavoro.
Abbiamo visto come la pandemia e la Great Resignation stanno impattando il mondo del lavoro contemporaneo. PageGroup, forte di un’esperienza consolidata nel settore, ha individuato alcune best practice per trattenere i talenti in azienda ed attrarre nuovi candidati:
Per il 2022, l’autorevole CNBC ha individuato tre trend che caratterizzeranno il futuro del mercato del lavoro nel prossimo anno:
Il mondo del lavoro continua ad evolvere repentinamente, verso un modello phygital, che possa combinare un maggiore equilibrio vita-lavoro con la motivazione, asset fondamentale per la produttività e il senso di appartenenza ad un’azienda, nel quale il lavoratore possa riconoscersi e sentirsi valorizzato.
Approfondisci nel nostro prossimo articolo come creare un ambiente piacevole nella tua azienda.
La Great Resignation impatta il mercato del lavoro. Come possono le aziende prepararsi ad affrontare il nuovo fenomeno? Leggi il nostro articolo.