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Quali sono le posizioni che offrono maggiori opportunità lavorative? Tra i profili più ricercati spicca in assoluto l’Export Manager, figura strategica che si rivolge ai mercati dei paesi emergenti. Il ruolo di Export Manager vede un incremento del 20% di richieste, riguardanti principalmente professionisti con almeno cinque anni di esperienza e un’ottima conoscenza dei mercati esteri. L’Export Manager ha tra i compiti principali quello di di garantire all’azienda per cui lavora il fatturato assegnato nelle aree di propria responsabilità.
L’Export Manager è una figura professione molto richiesta in diversi campi di attività. In una situazione di difficoltà economica, vendere all’estero diventa una necessità imprescindibile per molte realtà produttive, ad esempio nel settore alimentare: sono molti i produttori alimentari che, in seguito al calo dei consumi nel mercato interno, iniziano a guadare ai mercati esteri, ampliando così i propri orizzonti per trovare nuove fonti di guadagno. L’Export Manager è essenziale all’interno di questa ristrutturazione, perché conosce il mercato estero sul quale si vuole investire ed è in grado di contribuire non solo all’esportazione dei prodotti tipici ma anche alla creazione di prodotti su misura per i consumatori locali.
Anche il settore tessile vede un costante aumento di richiesta di Export Manager: se è vero da un lato che il settore moda italiano è da sempre più orientato all’estero rispetto ad altri comparti produttivi, secondo il Rapporto dell’Istat il 20% delle aziende legate al tessile vorrebbe esportare i propri prodotti all’estero ma non riesce proprio a causa dei propri manager, che non sono abituati ad agire nei mercati esteri. Vista l’importanza crescente dell’Export Manager, lo stesso Governo sta studiando la possibilità di concedere un bonus fiscale alle aziende che assumono Export Manager sotto forma di credito d’imposta, pari al 35% del costo sostenuto annualmente dall’azienda e fruibile per un massimo di 36 mesi, anche non consecutivi.
Tornando alla figura dell’Export Manager, è possibile distinguere due categorie: gli hunter e i farmer. Gli hunter devono sviluppare da zero o comunque incrementare in modo decisivo il fatturato in un paese: hanno infatti il compito di individuare nuovi clienti, che possono essere importatori, distributori, clienti diretti e si occupano degli studi di mercato, dello sviluppo locale e dell’affiancamento ad agenti in zona. La mansione principale dei farmer invece è quella di gestire e implementare il portafoglio clienti.
Gli aspiranti Export Manager devono seguire un iter di questo tipo: si inizia con una prima esperienza di 2-3 anni come Export Area Manager, occupandosi di aree limitate di mercati esteri e si prosegue con una maggiore responsabilità, estesa a mercati sempre più importanti. Dopo 4-5 anni si può arrivare a ricoprire il ruolo di Export Manager con il compito di gestire una struttura di export area manager e successivamente si diventa Responsabile Vendite Estero. Una possibilità è anche quella di tornare in Italia come commerciale, per arrivare a occupare posizioni alte, ad esempio quella di Direttore Generale.
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